
Una settimana fa ho caricato un altro video (clicca qui per vederlo!), in cui parlavo di quanto siano stati tosti e impegnativi per me gli ultimi sei mesi. Da un periodo molto creativo durante il quale ho riscoperto la pittura, il giardinaggio, ricette casalinghe e molto altro sono, tutto ad un tratto, sprofondata in uno stato di agitazione, incertezza e scarsa lucidità mentale. Il mio malessere interiore era talmente acuto che ho cercato risposte confrontandomi per la prima volta con uno specialista che, ahimè, riceveva solo da remoto tramite telefonate, il che non ha reso pratico il mio bisogno di esprimermi e essere capita. In un momento in cui mi sentivo smarrita, avrei voluto avere una persona di fronte a me, con cui interagire tramite non solo la parola ma anche sguardi, espressioni del viso e linguaggio del corpo.
Dopo sole tre sessioni, in cui si, ho ricevuto consigli utili su come affrontare i miei stati d’animo altalenanti, presi la decisione di spezzare “le catene” di cui mi sentivo in trappola tornando a casa in Italia dopo aver collezionato 13 anni di esperienze in giro per l’Europa e dintorni.
Il motivo per cui nel video condivido la mia storia senza filtri, ammettendo una certa vulnerabilità, è perché sono certa che altre persone hanno provato in maniera più o meno intensa gli stessi sentimenti e effetti collaterali del periodo che stiamo vivendo; e spero possano trovare nelle mie parole una sorta di supporto se necessario.
Una storia a lieto fine…
Situazioni difficili ci rendono più forti e è importante accettarle e affrontarle nel momento in cui si presentano, o perlomeno fare del nostro meglio per non contrastarle. Ad esempio, per dei mesi ero talmente stanca al punto di addormentarmi in pieno giorno, dopo aver letto neanche un paragrafo del libro. O ancora, andare a fare delle commissioni, mi costava fatica perché inevitabilmente mi agitavo anche se non ce n’era alcun motivo. Per quanto surreale fosse essere a disagio ad andare a fare la spesa o entrare in un negozio, mi sono data tempo, credendo fermamente che prima o poi sarebbe passato tutto. E così è stato!
La cura fai da te è stata la campagna. Il contatto con la terra e le piante mi ha disintossicato la mente da pensieri e preoccupazioni superflue ma che, più gli davo importanza, più diventavano sempre più grandi.
La mia storia è a lieto fine perché è da più di un mese a questa parte che sto di nuovo bene e non ho avuto bisogno né di uno specialista né di prendere alcun farmaco. Questa sera sto scrivendo l’articolo da una camera di hotel in centro a Firenze. Qualche ora fa camminavo solitaria per le vie di questa splendida città quando mi sono imbattuta nel Duomo. Che meraviglia! Sarò in Toscana per un paio di giorni, vagando per le città di giorno e inventariando negozi la sera! Se non trovassi sempre un pretesto per andare a spasso non mi chiamerei “Super Ale on the road”!! XD
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