
Ormai dovreste aver capito come sono, è più forte di me, l’idea di vivere ogni giorno una nuova avventura è qualcosa a cui raramente riesco di fare a meno. Una sera dopo cena mi ritrovo a scrivere un messaggio a un ragazzo di cui ho da pochi giorni il numero. “Ciao, stasera sei libero?”. Più tardi mi scrive se lo raggiungo in autostazione ore 22.
Una delle poche cose che so di lui è che fa l’autista degli autobus quindi immagino che a quell’ora finisca il turno. E’ una sera in settimana, il clima è mite e sono in Italia da qualche giorno. La cosa che più desidero è andare in spiaggia, camminare scalza, sorseggiare una birra con in sottofondo il rumore del mare e essere in compagnia di una persona ancora tutta da conoscere. Questa è l’idea romantica di mare d’estate che porto con me dall’adolescenza e tuttora mi va di assaporare!
Quanti di voi, leggendo queste poche righe hanno già provato a indovinare come abbia conosciuto questo ragazzo? Probabilmente la maggioranza risponderebbe “tramite un sito di incontri” o altro. E soprattutto, a quale scopo? Beh fermatevi!!
La verità è che l’ho incontrato perché l’ho voluto io! Ero in spiaggia e ho iniziato a parlargli, dicendogli quanto fosse stato fantastico uscire dall’acqua senza tremare di freddo come normalmente accade quando mi tuffo nell’oceano Atlantico. Lui mi guarda incuriosito come se fossi un folletto comparso all’improvviso sulla spiaggia dove normalmente passa la mattinata in totale relax prima di iniziare il turno a lavoro. In una manciata di minuti ci troviamo a scherzare e a ridere di gusto. Così ci scambiamo i numeri con la promessa di mangiare una pizza insieme una sera.
Arrivo in autostazione alle dieci passate. Lui guarda l’orologio e mi dice: “Vieni a Ventimiglia con me? Parto alle 22.15.” Io sgrano gli occhi per la proposta assurda, eh già, mi sta chiedendo di salire sull’autobus! Ad ogni modo dico subito di si per l’originalità dell’appuntamento! E così dopo ormai pochi minuti partiamo.
Seduta dietro il sedile del conducente guardo fuori dal finestrino e osservo il marciapiede gremito di persone, poi il mare, poi di nuovo le luci della città. La linea Sanremo-Ventimiglia la sera è incantevole ovviamente se vista con gli occhi del turista, non penso che gli altri passeggeri, abituati a questo tragitto, l’abbiano vissuta come me! Mi ha ricordato il viaggio in treno, l’idea del movimento e del susseguirsi di immagini sempre diverse.
Arrivati al capolinea tutti scendono e noi rimaniamo fuori sul muretto a chiacchierare prima della nuova corsa. Parcheggiato davanti a noi, un intero autobus. In un modo o nell’altro la componente del viaggio si ripresenta, ferma non riesco a stare. Mentre lui mi racconta che prima era autista di camion e consegnava la merce in Olanda e Danimarca la mia mente inizia a fantasticare prossimi viaggi in terre lontane…
